La capacità individuale
di valutare o definire qualcosa o qualcuno; capacità di giudicare distinguendo
il bene dal male. In generale capacità di valutare persone o cose.
Secondo la religione
ebraico-cristiana, quello che Dio emetterà nei confronti di tutti gli uomini
alla fine del mondo.
Iter giudiziario nel
suo complesso, che porta ad una sentenza, ad un verdetto al termine di un
processo
Mia madre…Lei sì che
conosce tutti noi, perfettamente, uno ad uno.
Difficilmente un suo
giudizio è insensato o sbagliato. Sempre molto preciso, emesso solamente se
richiesto e dopo analisi accurate.
E proprio Lei, mia
madre, ha temuto senza ombra di dubbio la sua reazione.
“Non
lo accetterà …almeno, per ora! Bisogna rispettare i suoi tempi affinchè lo si accompagni
a capire esattamente di cosa si tratti”.
Eh sì! Solo Lei lo
conosceva così bene, a volte meglio di quanto Lui si conoscesse.
Cinquant’anni di vita
insieme non sono noccioline per le scimmiette.
Lei sapeva osservarlo e
solo da uno sguardo capiva il suo stato d’animo.
Lui rientrava
affaticato dal lavoro e Lei intuiva se la giornata era stata positiva o se, al
contrario, fosse impressa sul suo volto
qualche preoccupazione.
In qualsiasi modo Lui
si muovesse, Lei sapeva intuire e
prevedere conseguenze, positive o negative che fossero.
E, secondo Lei ,sicuramente
Lui avrebbe avuto bisogno di tempo per “digerire” questa cosa inaspettata.
Bisognava avvicinarlo
all’idea lentamente, preparandolo con dovizia di precauzioni, affinchè non
uscisse dalla sua bocca un giudizio negativo e insanabile nei miei confronti.
Non l’avrebbe
sopportato. Lo avrebbe odiato per il resto della sua vita. E questo non doveva
accadere!
Ci avrebbe pensato Lei
a spianare il terreno. Con delicatezza, astuzia e esperienza d’amore decennale.
“Il
papà non è pronto!”
“E
la Parola si fece Verbo” ..il suo, quello di mia madre.
Il Verbo vero,
indiscutibile, frutto dell’amore incondizionato e dettato dall’istinto di
protezione nei confronti di tutti noi.
Insomma: il giudizio di
Dio mi era piombato addosso come un macigno.
Ma da brava miscredente
ho lasciato che il mio giudizio divino avesse la meglio su quello materno.
Ah il mio babbo!!
Non c’è essere al mondo
più dolce, più accogliente, più amorevole di Lui.
Certo, sì…a volte è
testardo e ostinato come un mulo, a volte adirato da far paura e spesso un
“rompiballe” con i fiocchi ricamati ad uncinetto.
Ma Lui, il mio babbo,
dall’alto della sua veneranda età, scardinando con un soffio creatore qualsiasi
suo pregiudizio esperienziale, culturale e religioso, quel giorno mi ha
abbracciato forte e mi ha dichiarato il suo amore eterno.
Poi mi ha guardato
negli occhi e ha espresso il Suo divino giudizio: “Ti voglio bene più di prima”.
Giulia Lorenzi
“Non giudicate affinchè non siate giudicati; 2 perché con il giudizio con il quale giudicate, sarete
giudicati; e con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi…”
(Matteo 7, 1-2)
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